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giovedì, dicembre 1

Recensione: Harry Potter e La maledizione dell' erede di John Tiffany e Jack Thorne( basato su una storia di J.K Rowling)

TITOLO: Harry Potter e La Maledizione Dell'Erede

AUTORI: J.K Rowling, John Tiffany e Jack Thorne

GENERE: Fantasy, Urban Fantasy - Opera teatrale

EDITORE: Salani

PREZZO: 19,80€

ANNO DI USCITA: 2016

USCITA ITALIANA: 2016

TITOLO ORIGINALE: Harry Potter and the Cursed Child

SEQUEL/PREQUEL: La saga di Harry Potter






Trama:

È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.
 Basato su una storia originale di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne. 



Recensione:


C'è da dire in primis che il libro, o l'opera teatrale com'è meglio dire, non è paragonabile ai libri precedenti scritti unicamente dalla Rowling, tuttavia, disseta la sete di sapere (che gioco di parole), di tutte quelle persone che hanno sempre pensato e immaginato, cosa potesse succedere diciannove anni dopo lo scontro finale. "I Doni Della Morte" si conclude facendo un'accenno a ciò, dove nella scena finale, Albus, secondogenito di Harry e Ginny, parte per Hogwarts, con la paura di capitare nella casa di Serpeverde.


Le frasi singole e poche descrittive dell'opera teatrale, fanno capire che Rose, figlia di Ron ed Hermione (alquanto simile a quest'ultima), è molto ambiziosa, e obbliga da subito Albus Severus, a girare per le carrozze del treno, in cerca di un'amicizia forte come quella fra i loro genitori.


Quando Albus incontra Scorpius, figlio di Draco Malfoy, uno degli ex nemici di suo padre, instaura subito con lui un rapporto bellissimo di amicizia, non approvato ne' da Rose, ne' da tutti gli altri. Scorpius ha perso la madre, e Albus, scoprirà presto di non appartenere alla casa di Grifondoro, e in quanto figlio di Colui che è sopravvissuto, si sentirà molto inferiore al padre, il quale non riesce a dimostrargli affetto.


Saranno pronti a fare di tutto per salvare l'incompresa amicizia che li unisce. Dovranno contare l'uno sull'altro, quando combineranno un errore madornale col tempo, e capire di chi fidarsi e di chi no, per non permettere alle forze Oscure, di incombere di nuovo sul mondo dei maghi e dei babbani.


Alla fine Albus capirà di essere più simile al padre, di quanto lui ed Harry pensassero. E non aggiungo altro, solo che la storia mi è piaciuta molto, e non è stata per nulla scontata, fa capire tantissime cose, quali ad esempio che l'orgoglio è un'arma letale, che la debolezza è umana, e che la gente talvolta può cambiare, non essere chi ti aspetti, o spesso, cadere.



Il mio voto per l'opera teatrale è di tre stelline e mezzo.


Al più presto Miriam vi farà sapere la sua opinione al riguardo!





Ci vediamo alla prossima recensione!


-Sil, xx

















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