TITOLO: Sette minuti dopo la mezzanotte
AUTORE: Patrick Ness & Siobhan Dowd
GENERE: Ragazzi- Distopico, Low fantasy
EDITORE: Mondadori
PREZZO: €10,90
ANNO DI USCITA: 2011
USCITA ITALIANA: 2014
TITOLO ORIGINALE: A monster calls
Buon Sabato lettori, oggi sono qui per parlarvi di un libro che ho finito poco meno di due giorni fa, un racconto emozionante che, nonostante io sia molto tirata per quanto riguarda le emozioni, è riuscito a smuovermi, capire cose della mia persona che non conoscevo, e dare parole a verità oppresse ormai da tempo.
Vi lascio quindi alla recensione, e vi consiglio di leggere questo libro, che nonostante sia un'edizione Mondadori Junior, non è per nulla una storia banale e destinata esclusivamente a un pubblico per lo più infantile. Bisogna capirla, fino in fondo, fino a quando cervello e cuore funzioneranno assieme, e questa sarà una bugia, ma la diremo per convincerci di questo e stare in pace con noi stessi.
Trama:
Il mostro si presenta a Conor sette minuti dopo la mezzanotte. Puntuale. Ma non è il mostro che Conor si aspettava, l'orribile incubo fatto di vortici e urla che lo tormenta ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Questo mostro è diverso. È un albero. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La verità.
Recensione:
La nostra storia inizia così, con un bambino delle scuole medie che reprime la sua paura verso il mondo, verso se stesso, verso quel tasso che la notte chiama il suo nome, il tasso del suo giardino, il mostro. Quello che lascia un senso di perdita, buio e di vuoto al suo passaggio, colui che è venuto a prenderlo. Che ogni notte viene a prenderlo per raccontargli una storia, storie di come il male sconfisse il bene, piene di contraddizioni e di verità. Al termine delle tre storie che l'albero racconta a Conor, quest'ultimo deve raccontare la sua, quella storia che traccia ogni singolo sentimento nel suo cuore, una storia prova di bugie, priva di dettagli lasciati al caso. Verrà inghiottito da se stesso, se non lo farà, perché il mostro vero sta dentro di noi, e stiamo tutti cercando di soffocarlo.
Scene finemente tratteggiate delineano i contorni della storia, portando il lettore dentro quell'incubo, quello che la notte tutti abbiamo e che è la nostra paura principale.
Conor è cresciuto così in fretta, fra una ferita e un'altra, è stato obbligato dal fato a diventare un ragazzo eccessivamente maturo per la sua età. Il papà ha una nuova vita adesso, la malattia invece la vita, la sta portando via a sua madre. Conor è invisibile, nessuno lo vede, eppure tutti a scuola non perdono occasione per criticarlo, ferirlo ancora e ancora, usando poi il suo dono dell'invisibilità come scusa. Conor è il ragazzo con la madre malata, merita tutto il supporto di questo mondo. Conor è il ragazzo con la madre malata, e viene calpestato ogni giorno. Lily però lo vede, amica d'infanzia, a mio parere dolcissima, che ha commesso un grave errore nei confronti di quello che era il suo migliore amico, ma che cerca continuamente di riparare ad esso, perché lo vede, vede Conor e vorrebbe vedere il suo sorriso.
La mente umana ci spinge ad essere forti, macchine da guerra incapaci di fermarsi. Se solo ci fermassimo un attimo a riflettere sul fatto che possiamo essere deboli ogni tanto, possiamo prenderci una pausa dal combattere guerre contro noi stessi, possiamo prendere fiato, respirare, correre, posare le armi, dire di aver paura.
La verità è che Conor non ha paura di quel tasso che la notte viene a raccontargli di storie, lui ha paura di se stesso, della sua mente da essere umano. Ha paura perché vuole una fine a tutto questo dolore, a qualsiasi costo, anche quello di mollare la presa. A volte le persone hanno bisogno di mentire prima di tutto a se stessi. Perché alla fine della storia non c'è un buono o un cattivo, nessuno ha un ruolo preciso nella vita, siamo qui, combattiamo, pretendiamo la verità senza pretenderla davvero, perché ci faremo male, con quelle parole taglienti che fingiamo di amare. Siamo tutti buoni e cattivi, amiamo il prossimo e lo odiamo allo stesso tempo, vogliamo pace, vogliamo fuggire e star bene. Diventiamo buoni, diventiamo cattivi proprio per questo.
Il fatto che sia un libro destinato ad un pubblico più giovane, penso che sia solo un'indicazione relativa di cui non tenere conto. "Sette minuti dopo la mezzanotte" è un capolavoro, con davvero pochissimi difetti, molto più profondo di certi libri per adulti. Frasi e immagini suggestive fanno da condimento alla storia e ti lasciano senza fiato. Le immagini per l'appunto sono la cosa che più ho adorato del racconto, bellissime e in bianco e nero. Non sono rimasta delusa dal libro, sono rimasta piuttosto sorpresa da esso, mi ha permesso di capire, capire ed emozionare.
Il mio voto è di 5 stelline piene, se le merita tutte.
Alla prossima recensione,
Sil xx
Ciaoooooo, accidenti che libro.. (qui la mia recensione).
RispondiEliminaSicuramente un’opera non facile e non per tutti. Mi è piaciuto molto e la cosa che forse ho preferito è stata la differenza tra la visione di Conor, infantile inevitabilmente che affronta il lutto come può, e quella del lettore, adulto, che invece capisce perfettamente cosa stia succedendo e prova quasi compassione per il lettore.
Potente e struggente. E’ stato davvero difficile da leggere per il dolore che si porta dietro, ma nonostante ciò è allo stesso tempo splendido.
Un abbraccio, Rainy